30 settembre 2019

il signor Wong e altri blogger

Qualche tempo fa ho scritto una paginetta su SPF e i relativi meccanismi per difendersi da certi tipi di spam. Quella pagina era discorsiva, ma anche abbastanza tecnica e circoscritta ad un argomento molto specifico.

Questa pagina invece non ha un oggetto preciso, anzi, vaga qui e lì nel cyberspazio e tra le idee, senza arrivare a conclusioni.

Uno dei primi promotori ed esperti di SPF è stato il signor Wong, all'anagrafe Meng Weng Wong, che giustamente ha la sua voce su Wikipedia, ma solo in inglese.

E' nato a Singapore, da una famiglia colta e abbiente che gli ha pagato gli studi presso prestigiose scuole internazionali. Un ragazzo brillante, ha presto trovato i suoi spazi negli Stati Uniti d'America e su internet. Nel 1994 ha avviato una azienda che offriva servizi di email, e nel 2003 ha guidato il gruppo di progettazione dello standard SPF.

Dal 1999 al 2019 ha avuto il suo spazio personale su internet, ora scomparso, ma che si può trovare sul museo di internet, anche detto Internet Archive, o Way Back Machine. Qui, una delle ultime versioni, a quanto pare non più aggiornata dal 2008.

La home page del suo sito contiene alcune righe un po' CV, un po' diario, in cui indica che la sua presenza su internet è sparpagliata tra vari siti:
my distributed online identity touches Flickr, Twitter, Facebook, LinkedIn, and LiveJournal.
e, in particolare una riga, in cui indica che dal 2005 ha incominciato a tenere un blog.
20051029: I blog.
Il blog del 2005 si trova su livejournal.com, che è ancora vivo. LiveJournal nasce nel 1999 ed è descritto su questa pagina di Wikipedia. E' una sorta di FB allargato, dove invece di postare solo la foto, ci si dilunga anche con del testo, ma ci sono gli amici e gli amici degli amici.

L'ultimo post di Meng Wong su LiveJournal è del 2014, in cui parla di Bitcoin, tasse e sistemi di voto.

In particolare accenna al modo di fare politica chiamato "Dollar voting", che descrive i sistemi politici controllati da chi ha più soldi, cioè dove i ricchi hanno più peso nella scelta dei governanti.

Nella sua chiacchierata, cita un blogger italiano, Andrea Mairate, che in un breve articolo del 2012 critica il sistema di voto per delega transitiva, e voto proporzionale alla tassazione.

Guarda un po', Andrea Mairate, professore di economia, ha scelto la piattaforma Blogger per scrivere.

Così, torniamo in Italia e si completa il giro su Blogger, e anche voi potete tornare a cose più serie.

Altro italiano su Blogger: Andrea Biffi, fotografo, insegnante e fai-da-te

Detective informatici di Google: Project Zero, indagine su alcuni attacchi a IOS

18 settembre 2019

Copertoni anti-foratura fai-da-te

Come vi raccontavo in un post di due anni fa, l'estate e l'autunno sono, nelle nostre zone urbane, la stagione del Tribulus, il terribile fora-gomme o buca-bici, maledizione dei ciclisti e fortuna delle officine di riparazione.

Il Tribulus aspetta l'ignaro ciclista lungo i marciapiedi, le ciclabili e i sentieri urbani e non lascia scampo ai poveri indifesi copertoni della maggioranza delle biciclette da città.

Da tempo, stufo di riparare e sostituire camere d'aria, mi sono dedicato all'arte e alla scienza del rinforzo del copertone.

I ciclisti con la bici da corsa mi dicono che tenendo la pressione sui 7-8 bar, la gomma diventa talmente dura da respingere le spine.

Per le umili bici da città, a mio modesto parere, la difesa più efficace contro le spine infide del Tribulus è lo spessore del copertone. Questa è l'idea dietro la maggior parte dei copertoni anti-foratura in commercio, che ho già ampiamente pubblicizzato, tra cui gli Schwalbe Marathon e i Hutchinson Urban Tour.

Ho provato con le strisce di plastica di Decathlon, ma onestamente lo spessore mi è parso troppo esiguo (circa 1mm) per essere utile. Potrebbe funzionare facendo tre o quattro giri.



Per alcuni anni ho utilizzato delle strisce di moquette sintetica, spesse 2-3mm. Dopo un annetto circa, lo spessore si riduce notevolmente, fino a diventare inefficace.


I risultati migliori li ho ottenuti riciclando vecchi copertoni, a cui tagliavo la spalla, lasciando solo il battistrada. Spesso è necessario ridurre il diametro esterno del copertone, tagliando via quanto necessario per riuscire ad alloggiarlo all'interno del copertone da proteggere.


Nella foto sopra vedete il battistrada di un copertone da 28' alloggiato dentro un copertone del 26' di una MTB.

In quella sotto, un copertone MTB da 24', senza spalla e accorciato, dentro un 24'. Questa sistemazione non è ideale perché la tacchettatura del copertone riciclato, messa dentro, fa diventare un po' quadrato il copertone esterno. Però vi posso garantire che ha tenuto un paio d'anni prima di forare. :-)


(vedi anche post di aggiornamento del 2022)

02 settembre 2019

SIM Vodafone su Android: numero sconosciuto

Da quest'estate ho una carta SIM nel telefono che apparentemente non conosce il proprio numero.

Il telefono è gestito da Android 9. Ecco la schermata:



Si tratta di una SIM di Vodafone, che è andata a sostituire una SIM TIM, che non aveva questo 'problema'.

Ci sono alcune (rare?) situazioni in cui App o dispositivi esterni vogliono conoscere questo numero.

Nel mio caso, ad esempio, una App di terze parti che uso per lavoro, mi chiede il numero di telefono e poi mi dice che è sbagliato, perché non coincide con quello che riferisce il sistema operativo (ossia 'nulla' o 'sconosciuto').

Da chi dipende questo stato di cose? Posso modificare questa impostazione?

Leggere la SIM

Android 9 non prevede che questa voce sia modificabile. D'altronde, se l'informazione è gestita dalla SIM e il sistema operativo la legge dalla SIM, è anche ragionevole che sia così.

Questa ipotesi mi è stata fornita da questo forum di google (in inglese), che suggerisce di scaricarsi una App di terze parti per leggere i dati della SIM.

Per conferma, ho installato un App che legge i dati delle SIM

L'App mi conferma che il numero non è scritto, e anzi mi avvisa che, anche se fosse scritto, è solo un campo informativo, non obbligatorio, e non necessariamente corretto.

Da questo deduco che Vodafone, a suo piacimento, omette di scrivere il numero nel campo apposito, sulla SIM.

Potrei scriverlo io sulla SIM?

Scrivere sulla SIM

Secondo questo forum di Android, se hai i permessi di root, potresti scrivere sulla SIM. Potresti installare delle versioni del sistema operativo o delle applicazioni  di terze parti che consentono di modificare i campi scrivibili della SIM.

Una alternativa potenzialmente più semplice potrebbe essere quella di utilizzare un dispositivo non Android per scrivere sulla SIM. Ad esempio, un risponditore suggerisce di utilizzare un vecchio telefono Nokia per compilare il campo.

Non ho potuto verificare nessuna di queste alternative, per ora. Se dovessi sperimentare qualche sistema, vi aggiornerò.

Aggiornamento: Ho provato con un iPhone 4S, IOS 9. Non è ammessa la modifica del campo del numero di telefono. Su alcuni forum sostengono che il 3S fosse capace. Altrove si nominano i Nokia e il Panasonic T50.

Aggiornamento: Ho provato con un Samsung E1190 (del 2011) e un Nokia 2600 (del 2004) ma nessuno dei due ha l'opzione. Comincio a pensare che non sia così semplice...

Torna alla ribalta l'opzione di utilizzare un framework applicabile agli Android con permessi di root. Si chiama Xposed, e alcune nozioni le troviamo su questo post del sito WIZBLOG.it
Tra i moduli disponibili, un modulo specifico per poter modificare il campo del numero sulla SIM.

Aggiornamento: Ho provato con un Sony Xperia E4 Dual rootato, con Android 4.4 su cui ho installato Xposed in formato APK, (XposedInstaller_v2.6.1) e il modulo SIM editor - (com.gnufabio.simeditor_v21_e607ae.apk). Funziona!