16 febbraio 2024

Stewart Brand & Whole Earth Catalog

 Prendo spunto da un articolo del Guardian letto recentemente che ha colmato un importante lacuna culturale nella mia formazione di informatico. Me lo appunto per non perdere la bussola.

https://www.theguardian.com/books/2013/may/05/stewart-brand-whole-earth-catalog

Si tratta di una intervista e mini biografia di uno di quei personaggi che, diversamente dalla maggior parte di noi, lasciano sul pianeta un impatto da Asteroide, e riporta alla mia mente il riverito Direttore nonche Relatore e nume ispiratore di tanti informatici come me, il mitico Gianni degli Antoni.  

A voi

Stewart Brand

di cui potete leggere una biografia più oggettiva su Wikipedia.

Stewart Brand



Mi limito a tradurre e citare alcune porzioni dell'articolo dedicato a Stewart e a ricordare la sua brillante carriera di futurologo e autore di una serie di libri che hanno avuto un impatto fortissimo sullo sviluppo della tecnologia e in particolare dell'informatica e sull'orientamento di tanti giovani talenti con cui è venuto a contatto. Un grazie sentito all'autrice Carole Cadwalladr.

Brand aveva un talento smisurato per essere al posto giusto al momento giusto. 

Nel 1968, casualmente, fu presente a quell'evento mirabolante che in futuro venne etichettato come 'la madre di tutte le demo'. Douglas Englebart sbalordì un migliaio dei più avanzati informatici al mondo dimostrando il primo 'mouse', la prima teleconferenza, il primo editor di testo e l'anteprima dell'informatica interattiva. Non era proprio casualità: Stewart era un tecnico delle riprese e un consulente per la presentazione.

 ... 1968 – Brand just happened to be at what came to be known as the "mother of all demos" when the world first saw what computers could do.


Nello stesso anno avviò la pubblicazione del 

Whole Earth Catalog

Il libro ha meritato una pagina dedicata su Wikipedia. Pubblicato tra il 1968 e il 1971 viene definito da Steve Jobs come 'una delle bibbie della mia generazione'.


Brand dice che il suo mito era Buckminster Fuller 

A sua volta fu un modello di ispirazione per Steve Jobs, che nel suo storico discorso del 2005 all'inaugurazione dell'anno accademico di Stanford, cita Brand e il suo Catalogo.

Bibliografia


Fred Turner, associate professor of communication at Stanford, Turner's 2006 book, From Counterculture to Cyberculture: Stewart Brand, the Whole Earth Network and the Rise of Digital Utopianism,

John Markoff, who wrote What the Dormouse Said: How the Sixties Counterculture Shaped the Personal Computer Industry, says, simply: "Stewart was the first one to get it. He was the first person to understand cyberspace. He was the one who coined the term personal computer. And he influenced an entire generation, including an entire generation of technologists."

Nessun commento:

Posta un commento