24 settembre 2017

Cancro delle informazioni

L'altra sera parlavo con un fisico di fama internazionale, che va per la settantina, e che ce l'ha con INTERNET.

Questo diavolo, questo mostro, che consente a CHIUNQUE di diffondere informazioni vere o false che siano, ma più spesso false e dannose.

Informazioni che si diffondono in maniera virale, senza controllo, con effetti nefasti e imprevedibili.

Una volta - diceva - per condizionare il mondo era necessario scrivere e poi pubblicare. C'erano barriere linguistiche, culturali, di ordine economico e pratico. Non si può mica scrivere un libro in un mese, e non arriva in libreria prima che ne siano passati sei. Oggi, uno scrive una frase su Twitter, e mille leggono, e inoltrano, e rispondono, creando un vortice di informazioni, spesso confuse, imprecise e soprattutto DANNOSE.

Concludeva dicendo: "Bisognerebbe CHIUDERE INTERNET".

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Ci ho pensato e ripensato.

E' la prima volta che sento affermazioni così forti, e soprattutto da una mente "razionale" e "illuminata dalla scienza".

E mi ritornano in mente le perplessità che faticosamente affrontavo quando mi imbarcai nel difficile compito di progettare un "Sistema operativo robotico", dove non manipolavo file e dati, ma oggetti.

Gli oggetti, come i file, si possono creare, assemblare, scartare, rinominare, modificare. Ma non esiste il concetto di duplicazione.  Fino al giorno in cui inventeremo lo smaterializzatore e il materializzatore, gli oggetti esisteranno in copia unica. Non posso con una semplice mossa duplicarli e crearne una copia.

Su questo punto cadevano molti paralleli fra i sistemi operativi per computer, e quelli pensati per il mondo fisico in cui si muoveva un robot.

Il mondo degli oggetti è più semplice.

E qui però mi perdevo nelle considerazioni filosofiche sul mondo informatico che ora mi ritornano in mente.

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Cosa vuol dire "Duplicare un file"? Cosa succede quando lancio il comando "COPY"?

Le prime due o n copie possono essere lecite: per ridondanza, per trasferimento, per condivisione.

Dopo la centesima copia, invece, inizia l'entropia, il disordine, la crescita e la diffusione incontrollata di informazioni, come la riproduzione incontrollata di cellule, come il cancro, appunto, del titolo.

Il cancro informatico dunque è la crescita disordinata delle copie, non richieste e non verificate, di informazioni, che si ridondano da sole, e vanno ad oscurare ed uccidere gli organi che li ospitano.

E' forse questa la percezione del signor fisico? Ha percepito da lontano una malattia? Sta anticipando un futuro in cui Facebook si autodistrugge, per la straordinaria capacità di replicare notizie al suo interno? In cui Twitter rimane vittima di se stesso?

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Per me Tim Berners Lee rimane un mito.

L'invenzione dell'ipertesto, del browser e del HTML rimangono tra le più significative del secolo scorso.

Sono qui che scrivo. Alcune copie di questa pagina verranno duplicate dai server di Google, e una è stata inviata al vostro computer, dove il browser ve le disegnerà.

Il prossimo passo deve essere il block-chain dell'informazione e la rete di fiducia associata.

Dove ci porterà Internet, non lo so. Come ho risposto al professore, anche la fisica atomica è stata usata a nostro danno, ma non possiamo far tornare indietro le lancette dell'orologio.